Le origini della famiglia, però, si perdono nel tempo.
È grazie all’opera di conservazione e catalogazione di Don Carlo Pollina (1744-1799), tutore del piccolo Carlo Antonio Boroli, quadrisnonno di Silvano, se i tanti documenti di famiglia sono arrivati fino ai nostri tempi.
Tra questi, lo stemma araldico ci parla di grandi meriti alle crociate, sottolineati dalla mezzaluna e dalla scimitarra brandita dal leone rampante, simbolo di perspicacia e ardimento. E’ invece il sole raggiante a parlarci dell’abbondanza delle risorse del casato, baciato dalla provvidenza divina.
Silvano sposa Elena Verri nel 1968; hanno 4 figli (Carlo, Guido, Achille e Filippo) che operano in campi diversi, e ora 7 nipoti.
Silvano ha lavorato fino agli anni ’90 nel settore grafico-editoriale, poi ha deciso di cambiare vita, dedicandosi a una passione che ha sempre avuto: la terra, che per un piemontese non può che significare il vino in Langa.
Achille, dopo la laurea in economia aziendale, decide di occuparsi dell’azienda vitivinicola e di enogastronomia.
Dopo il riconoscimento della Stella Michelin alla Locanda del Pilone, con la vendemmia del 2012 cambia radicalmente metodo in vigna e in cantina, mirando alla qualità totale del barolo e dei suoi cru.
La cultura e il vino: tante cose in comune, innanzitutto la qualità.
Qualità totale, costante e senza compromessi.
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