Cosa deve comparire sull’etichetta del vino?

Etichetta vino rosso Barolo Boroli

Il vino è una bevanda articolata e raffinata, una complessità e una meraviglia che si rispecchiano in un elemento fondamentale nella narrazione enologica: l’etichetta.
In questo articolo scopriamo dunque cosa deve comparire sull’etichetta del vino.

Capire le etichette è fondamentale per compiere una scelta consapevole quando si acquista una bottiglia o si ordina un calice al ristorante. Si tratta di una sorta di carta d’identità del vino: dove sono raccolte le informazioni imprescindibili.

L’importanza dell’etichetta risiede nel fatto che le informazioni devono essere chiare e riscontrabili per aiutare i consumatori a fare una scelta informata.

 

Cosa inserire nell’etichetta?

La scelta di una bottiglia di vino può essere influenzata da molti fattori, come la regione di produzione, il tipo di uva utilizzato e il livello di invecchiamento. L’etichetta del vino deve dunque fornitore queste informazioni in modo chiaro e facilmente comprensibile. È il momento d’incontro tra la bottiglia e il consumatore.

L’Unione Europea ha stabilito leggi specifiche in materia di etichettatura del vino al fine di standardizzare questo aspetto su tutto il territorio e garantire una maggiore trasparenza nel mercato enologico.

 

Cosa deve comparire obbligatoriamente sull’etichetta?

L’etichetta deve riportare alcune indicazioni obbligatorie, tra cui il nome del vino, il nome e la ragione sociale dell’azienda imbottigliatrice, la gradazione alcolica e il quantitativo. Ecco nel dettaglio cosa deve esserci scritto sull’etichetta del vino:

  • Nome del vino. Il nome, accompagnato dalla regione o dalla zona geografica di provenienza, deve essere seguito dalla sigla di classificazione (Denominazione di Origine Protetta per i vini DOP, Denominazione di Origine Controllata e Garantita per i vini DOCG e Indicazione Geografica Protetta o Tipica per i vini IGP o IGT) o dalla categoria di appartenenza in caso di mancanza di una classificazione specifica.
  • Imbottigliatore. L’etichetta del vino deve riportare il nome e la ragione sociale del soggetto responsabile dell’imbottigliamento (sede compresa).
  • Gradazione alcolica. L’’informazione sulla gradazione alcolica viene espressa in percentuale di volume, ma viene accompagnata anche dall’indicazione del residuo di zucchero se si tratta di vini dolci in quanto può contribuire all’aumento della percentuale alcolica. 
  • Quantità di vino. Il quantitativo di vino presente nella bottiglia deve essere chiaro ed espresso nell’unità di misura litri, centilitri o millilitri. 
  • Lotto di appartenenza. L’etichetta deve riportare il lotto di appartenenza del vino, comprensiva della data di messa in bottiglia.
  • Diciture particolari. La normativa europea sulla sicurezza alimentare ha stabilito l’obbligo di riportare la dicitura “Contiene solfiti” per tutti quei vini contenenti più di 10 mg/litro di anidride solforosa.

È bene ricordare che alcune informazioni obbligatorie delle etichette del vino cambieranno a partire dall’8 dicembre 2023: tutti le bottiglie vendute nell’Unione Europea dovranno riportare lista ingredienti, informazioni nutrizionali, allergeni e dati energetici. Tali informazioni saranno inserite in forma integrale sulle etichette o potranno essere fornite per “via elettronica” (QR code che rimandi al sito per le informazioni essenziali). Inoltre, per i vini venduti in Irlanda, è ufficialmente stato approvato il regolamento che prevede l’etichettatura sanitaria degli alcolici, indicando quindi chiaramente i potenziali rischi del consumo eccessivo di alcol sulla salute.

 

Come leggere le etichette dei vini?

L’etichetta del vino fornisce molte informazioni importanti che aiutano a comprendere il prodotto e le sue caratteristiche. È sufficiente sapere dove cercare per decifrare le etichette in modo semplice e chiaro.

Il nome del vino è l’elemento identificativo di ogni bottiglia e solitamente è scritto con caratteri diversi dal resto delle informazioni e si trova al centro dell’etichetta o in alto, accompagnato dal nome del brand. La denominazione di vendita, cioè la sigla di denominazione, viene indicata subito dopo il nome del vino ed esprime la qualità del contenuto della bottiglia.

L’indicazione del quantitativo di vino è solitamente posta in basso a destra: tipicamente si attesta intorno ai 75 centilitri (riportati con sigla 75cl o 750 ml). Tuttavia esistono diversi formati.

I riferimenti dell’imbottigliatore sull’etichetta devono essere espressi attraverso nome, ragione sociale, Comune e stato in cui si trova.

L’etichetta del vino (fatta eccezione per i vini liquorosi, i vini frizzanti e gli spumanti) riporta in modo chiaro l’anno della vendemmia perché ogni annata presenta caratteristiche diverse dalla precedente per via dell’imprevedibilità del fattore climatico e da tutta una serie di aspetti che contribuiscono a creare l’unicità di ogni annata. È l’indicazione che aiuta a capire cosa aspettarsi dal vino. 

Solitamente nella parte inferiore si trova l’informazione riguardante gli allergeni (indicati in modo specifico attraverso simboli o menzioni): latte e prodotti a base di latte e uova, insieme ai solfiti.

Il grado alcolico, per convenzione in basso a destra, è definito dalla quantità di zuccheri contenuti nell’uva ed espresso in percentuale di volume (es. 14% vol.).

Sempre in basso, l’etichetta riporta l’indicazione del lotto, che identifica l’insieme di bottiglie confezionate in un certo periodo e in condizioni identiche. Viene definito dall’imbottigliatore e può essere progressivo o comprendere la data dell’imbottigliamento.

Etichette Boroli: l’estetica dell’equilibrio e dell’eccellenza

Il marchio Boroli e il Barolo hanno dato vita a una fusione perfetta di prestigio, famiglia, terra e prodotto che traspare sia dall’identità del brand che dalla filosofia “qualità senza compromessi” del vino.

Il racconto di questa realtà unica, portata avanti coerentemente alla storia ma guardando al cambiamento, viene valorizzata in ogni dettaglio dell’etichetta del vino.

All’interno dell’etichetta, il marchio e il nome del vitigno sono stati disposti in spazi studiati appositamente per presentare i protagonisti assoluti in un rapporto di rispetto, armonia e reciprocità; lo stemma araldico inserito sulla capsula Boroli, l’idea di scudetto che affiora in rilievo dalla carta.

L’identità grafica istituzionale, collocata alla base dell’etichetta, trasmette un messaggio di chiarezza e raffinatezza, fondendosi armoniosamente con gli altri elementi grazie al carattere tipografico scelto che richiama la scritta del brand.

L’elemento grafico della freccia rimanda all’ingresso della famiglia Boroli nel mondo del Barolo avvenuto negli Anni Novanta. È in quel momento che inizia a costruire le proprie radici profonde nelle Langhe.

L’identità del brand è stata costruita anche attraverso la scelta dei colori aziendali orientata verso il bianco, il nero e il rosso. Nel caso del Nebbiolo, il numero 1661 scritto in rosso con un lettering calligrafico esprime l’unicità della bottiglia – l’autorialità di un vitigno presente nella collina di Brunella già nel Seicento.

Packaging del vino e sostenibilità: ecco gli ultimi trend

Il packaging del vino vanta spesso un design studiato con cura e attenzione, dove niente viene lasciato al caso; è un tratto distintivo del prodotto stesso. 

Nel corso del tempo, il marketing ha sviluppato una serie di codici diversificati per ogni tipo di bottiglia. Ad esempio:

  • le confezioni bianche e dorate vengono usate spesso per i moscati; 
  • il blu è la scelta più usata per i vini bianchi; 
  • il porpora richiama il colore del vino rosso; 
  • il nero riporta alla profondità dei vini invecchiati.

Lo stile del packaging viene scelto in armonia con l’estetica dell’etichetta, sia per veicolare il messaggio di accuratezza a colpo d’occhio che per catturare l’attenzione dei consumatori.

Negli ultimi anni, il packaging del vino si è evoluto notevolmente, con un’attenzione sempre maggiore per la sostenibilità ambientale. I produttori di vino stanno infatti cercando di ridurre l’impatto dovuto alla produzione e al trasporto delle loro bottiglie sfruttando l’uso di materiali riciclabili, biodegradabili o compostabili.

Tra i materiali più utilizzati, troviamo il vetro riciclato (spesso più sottile). Inoltre, alcune aziende stanno sperimentando nuovi materiali per il packaging del vino sostenibile, come il cartone, l’alluminio e le bottiglie in PET riciclabili. Questi materiali offrono diversi vantaggi dal punto di vista della sostenibilità, dalla riduzione dei costi di trasporto alla una minore produzione di rifiuti.
Oltre al materiale utilizzato per il packaging, ci sono altri aspetti che stanno diventando sempre più importanti per il fattore sostenibilità. Ad esempio, l’uso di etichette biodegradabili e di inchiostri eco-friendly.

La sostenibilità del packaging del vino sta diventando sempre più importante anche per i consumatori, che sono sempre più attenti all’impatto ambientale dei prodotti che acquistano e sono disposti a pagare di più per un prodotto con un packaging sostenibile e amico dell’ambiente.

Cosa sta succedendo in Irlanda con le etichette del vino?

L’Irlanda sta cercando di combattere il consumo eccessivo di alcolici attraverso una nuova legge sull’etichettatura del vino e vorrebbe estendere tale norma anche agli altri Paesi europei. 

La nuova legge è stata approvata il 22 Maggio 2022 e di applicherà dopo una transizione di tre anni, a partire dal 22 Maggio 2026, richiedendo che tutte le etichette del vino vendute in Irlanda riportino informazioni sul contenuto calorico e linee guida per un consumo moderato.

Questa legge è stata proposta dal governo irlandese come parte del suo programma per ridurre i danni causati dall’abuso di alcol. In concreto, i produttori dovranno riportare le indicazioni sui possibili danni provocati dal vino per favorire scelte più consapevoli riguardo il consumo di alcolici.

La nuova legge dell’Irlanda sull’etichetta del vino potrebbe avere un impatto significativo anche in altri Paesi europei, Italia compresa – alcuni produttori temono possa avere un impatto negativo sull’export. In tal senso, la Coldiretti ha richiesto l’intervento dell’Organizzazione mondiale del commercio rispetto a una normativa che potrebbe mettere a rischio uno dei prodotti simbolo del Belpaese nel mondo. Una storia di eccellenza e tradizione, una narrazione florida di cui l’etichetta è da sempre parte integrante.

VISITA LA
CANTINA

Le cantine Boroli, situate a Castiglione Falletto, sono il posto perfetto per immergersi nel magico territorio delle Langhe con percorsi di degustazione e vivere un’esperienza indimenticabile all’insegna della scoperta e del buon vino.

Altri Articoli

Focus su mani che tagliano dei grappoli di uva
Vista di un borgo collinare italiano
21_Regalo_di_stato