Le Vigne

Brunella

brunella mappa

Credit Alessandro Masnaghetti Editore – Enoge

Formazione geologica

Le marne di Sant’Agata fossili hanno origine da una lunga decantazione, come testimonia la presenza importante di limo ed argilla che essendo particelle leggere hanno bisogno di acque poco mosse per depositarsi.

La tipologia ‘sabbiosa‘ si concentra soprattutto nella parte centro meridionale della denominazione, formando spesso una sorta di cuscinetto o di transizione tra le Marne di Sant’Agata fossili tipiche e le arenarie di Diano, in particolare dal crinale che unisce Castiglione Falletto a Monforte d’Alba.
Sono caratterizzate da lingue di sabbia intercalate a strati marnosi.

Le vigne del cru Brunella sono monopolio di Boroli.

Esposizione

L’esposizione del territorio del cru Brunella è completa, con parcelle esposte a Sud, Est ed Ovest; il terreno è argilloso calcareo, con una profondità sulla marna di 1/2 metri. Il portainnesto è Kober/S04, con una densità di viti di 4000-4500/ha e con un’età che varia dai 6 ai 40 anni.

Tessitura suolo

il cru brunella

CEREQUIO

Credit Alessandro Masnaghetti Editore – Enoge

Formazione geologica

Il vigneto Cerequio è un luogo straordinario nella ‘Riviera delle Langhe‘ con un microclima favorevole e terreno sabbioso-argilloso.

Qui si produce il Barolo Cerequio, noto per la sua costanza e potenziale di invecchiamento grazie a una spalla acida e struttura vibrante.
Le pratiche agricole sostenibili, inclusi il sovescio e le concimazioni naturali, mirano a ottenere uve di alta qualità.

Il terreno inoltre contiene marne di Sant’Agata in cui il limo e l’argilla si alternano con sottili strati sedimentari facilmente scomponibili in lamine.

Esposizione

Il vigneto del Barolo Cerequio si trova nel comune di Barolo ed è posizionto a Est-Sud/Est, godendo di un’abbondante esposizione solare. Il terreno è argilloso-calcareo con venature di sabbia e marne di Sant’Agata, con una profondità di 1/1,5 metri sulla roccia sottostante.
La densità di piantagione è di 4300/ha, con portainnesti Kober/SO4 e viti di circa 30 anni di età.

Tessitura suolo

il cru cerequio

VILLERO

Villero Mappa

Credit Alessandro Masnaghetti Editore – Enoge

Formazione geologica

Il vitigno Barolo Villero ha origini in una complessa formazione geologica del Piemonte, specificamente a Castiglione Falletto.

Questa zona geografica rappresenta un punto di incontro tra terreni diversi, con composizione di mara di Sant’Agata, sabbia, osa, argilla e calcare.

Il suolo è caratterizzato da strati alternati di limo e contiene residui vegetali, conchiglie e fossili. Questa unica combinazione geologica conferisce al Barolo Villero la sua struttura robusta, tannini ben integrati e complessità minerale e aromatica distintiva, creando l’ambiente ideale per la coltivazione del vitigno Nebbiolo.

Esposizione

I vigneti del Barolo Villero sono esposti a Sud-Ovest per una maturazione ottimale delle uve. Il terreno calcareo-argilloso con marne a una profondità di un metro fornisce alle radici delle viti nutrimento e stabilità.
Il portinnesto Kober è stato scelto per ottimizzare la crescita delle viti che hanno una media di 35 anni di età, e la densità di piantagione è di 4500/ha.

Tessitura suolo

il cru VILLERO