Potatura verde vite: come, quando e perché è importante farla

potatura verde della vite

Prendersi cura delle piante di vite è fondamentale durante tutto il corso delle stagioni. Le operazioni di potatura verde del vigneto servono, infatti, a regolare lo sviluppo della chioma della pianta e favorire la maturazione finale.

 

Cosa si intende per potatura verde

La potatura verde è un’operazione svolta solitamente nel periodo estivo che integra e completa il lavoro iniziato durante l’inverno. Si effettua su diversi alberi da frutto, tra cui anche le viti, durante la fase di crescita della pianta. Il nome “potatura verde” deriva dal fatto che viene eseguita proprio quando la pianta si trova nel pieno del suo periodo vegetativo.

A differenza della potatura a guyot o secca, la potatura verde della vite interviene principalmente su tralci, foglie e germogli già sviluppati con l’obiettivo di regolare la crescita della vegetazione e migliorare la qualità dei frutti.

Perché la potatura verde della vite è importante

Numerosi sono i benefici che se ne possono trarre, sia da un punto di vista di crescita forte e sana della pianta, che in ottica di produzione di frutti. Effettuare annualmente la potatura verde è fondamentale: aiuta a regolare il carico produttivo della vite migliorando il rapporto tra foglie e frutti, favorire la maturazione dei grappoli in modo omogeneo, aumentare la resistenza alle malattie fungine favorendo la circolazione dell’aria, agevolare le operazioni di vendemmia e i trattamenti fitosanitari.

Quando effettuare la potatura verde della vite?

Il periodo ideale per effettuare le operazioni di potatura verde delle piante della vigna è, preferibilmente, nel periodo tra aprile e luglio, ma le tempistiche dipendono molto dalla varietà della vite e dall’andamento climatico. Prima di procedere con la potatura, è fondamentale ricordare di evitare il più possibile stress superflui alla pianta, scegliendo momenti adeguati, senza siccità o caldo estremo.

Le operazioni di potatura verde della vite

L’obiettivo della potatura verde è preservare l’integrità delle piante, la loro costanza produttiva e la distribuzione della vegetazione. Per farlo, bisogna fare attenzione alle diverse fasi di cui la potatura verde si compone: spollonatura, schiacciatura, sfemminellatura, defogliazione, cimatura, legatura e diradamento dei grappoli.

Spollonatura

Questa prima fase della potatura verde consiste nell’eliminazione dei polloni, ovvero i germogli che crescono alla base del ceppo o sulle parti vecchie della pianta. La rimozione viene fatta per evitare lo spreco di energia, migliorare l’areazione e semplificare la gestione della chioma della vite.

Schiacciatura

La schiacciatura consiste nel piegare leggermente i germogli erbacei alla base per modificarne l’inclinazione e orientarne la crescita. Lo scopo è quello di orientare i germogli principali verso l’esterno o lungo i fili del ceppo della vite, in modo da ottenere una chioma ben distribuita. Questa tecnica migliora l’esposizione alla luce, favorisce l’aerazione della pianta e aiuta a prevenire l’incrocio tra i tralci.

Sfemminellatura

La sfemminellatura è un’operazione di potatura verde che consiste nell’asportazione delle femminelle, cioè dei germogli laterali che si sviluppano all’ascella delle foglie principali (tra la foglia e il tralcio principale). Si tratta di germogli secondari che la vite produce spontaneamente durante la stagione vegetativa e che, se non gestiti, possono crescere rapidamente e formare nuovi tralci con foglie, grappoli e femminelle a loro volta.

La sfemminellatura apporta numerosi benefici alla pianta della vite. In particolare, con l’eliminazione delle femminelle permette alla pianta di assorbire acqua, luce e nutrienti senza ostacoli. Al contrario, se lasciate crescere liberamente, creano un eccesso di vegetazione e di problematiche che rendono difficile non solo la crescita della vita, ma anche l’applicazione di trattamenti fitosanitari.

Ultimo vantaggio, ma non per importanza, la possibilità di controllare la maturazione (la presenza di zucchero nel vino), esaltare le note aromatiche e mantenere una maggiore acidità, come apprezzato in alcuni vini che richiedono un’uva fresca, aromatica e leggermente acida.

Defogliazione

La defogliazione consiste nell’eliminazione mirata delle foglie in eccesso nella zona del grappolo e si effettua quando l’acino ha raggiunto la dimensione di un pisello, ovvero nella fase iniziale dello sviluppo del frutto. Questo intervento consente di migliorare l’aerazione e l’esposizione alla luce solare dei grappoli, agevolando anche i trattamenti fitosanitari e le operazioni di raccolta.

Questa operazione può essere eseguita in due momenti distinti della stagione: la defogliazione precoce è utile per migliorare l’efficacia dei trattamenti, in particolare nel caso delle varietà a bacca rossa, dove si vuole favorire anche la colorazione dell’acino. Tuttavia, è importante fare attenzione: un’esposizione improvvisa e troppo intensa dei grappoli al sole può causare scottature dell’epidermide, compromettendo la qualità dell’uva. Invece la defogliazione tardiva ha come obiettivo principale quello di favorire il ricircolo dell’aria nella chioma, riducendo l’umidità intorno ai grappoli e limitando il rischio di infezioni fungine durante la fase di maturazione.

Cimatura

Spesso confusa con la potatura verde nel suo complesso, la cimatura è in realtà un’operazione specifica che consiste nell’eliminazione della parte alta dei germogli al fine di stimolare la nascita di nuove foglie e di limitare la presenza di muffa. Questo intervento ha l’obiettivo di contenere la crescita vegetativa e favorire la concentrazione delle risorse verso i grappoli.

Se effettuata troppo tardi o in modo troppo drastico, la cimatura può stimolare un’eccessiva produzione di femminelle che, anziché essere utili, finiscono per sottrarre acqua, luce e nutrienti alla vite, ostacolandone la maturazione.

Quando e come fare la cimatura della vite?

Il momento ideale per eseguire la cimatura è dopo la fioritura, generalmente non oltre 15 giorni, ma comunque entro la fine di giugno. Una cimatura tempestiva può stimolare lo sviluppo delle femminelle, che in certi casi, se gestite correttamente, possono contribuire alla fotosintesi.

Legatura

La legatura è un’operazione fondamentale che interessa soprattutto gli organi permanenti della vite, come il ceppo. Il suo scopo è fissare i tralci o i germogli ai fili dei tralicci, indirizzandone la crescita verticale o orizzontale in base alla struttura adottata.

Essendo la vite una pianta rampicante che non è in grado di sostenersi da sola, è fondamentale ripetere la legatura più volte durante la stagione: questo permette di orientare la pianta verso la direzione desiderata, migliorando la distribuzione della luce, della linfa e facilitando le operazioni di potatura, trattamenti e vendemmia mediante mezzi meccanici.

Tradizionalmente, si utilizzavano materiali naturali come i ramoscelli di salice, flessibili e biodegradabili, per fissare i tralci ai sostegni metallici o ai fili di ferro. Oggi, la legatura viene spesso effettuata con fascette in plastica, graffette o legatrici meccaniche, che velocizzano notevolmente il lavoro, soprattutto nei vigneti estesi.

Diradamento dei grappoli

Infine, il diradamento dei grappoli. Considerata da molti una delle fasi più importanti della potatura verde, questo passaggio si effettua, solitamente, tra giugno e luglio, prevedendo l’eliminazione di parte del carico della vite: grappoli selezionati vengono tagliati e lasciati a terra permettendo alla pianta di concentrare le proprie energie su un numero minore di frutti, migliorandone la maturazione. Si consiglia di privilegiare il grappolo inferiore, il quale presenta un maggiore accumulo di zucchero, e rimuovere quello superiore, che potrebbe invece creare il luogo idoneo per lo sviluppo di muffe.

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