Il sommelier: caratteristiche, percorso e strumenti

Primo piano di un sommelier che annusa del vino rosso in un calice

Il mondo del vino è molto vasto e sono tante le curiosità – legate alle denominazioni, alle terre, alle cantine che lo producono e a chi lavora nel settore – che interessano appassionati e neofiti. Una di queste curiosità è legata a una figura dalle origini antiche (seconda metà del ‘900) e che suscita spesso molta ammirazione: il sommelier. 

Il sommelier, si distingue sia per la sua capacità di trasformare un sorso di vino in una vera e propria esperienza sensoriale, sia per la sua sensibilità nel trovare il vino ideale per la persona che ha di fronte. A differenza di un assaggiatore, infatti, il sommelier non stabilisce solamente la bontà o meno di un vino e il suo giudizio non è del tutto imparziale, in quanto il suo ruolo consiste nel consigliare e promuovere vini e abbinamenti gastronomici. Proprio per questo motivo, si rivela una personalità fondamentale all’interno di una cantina che lavora con passione per far trasformare le proprie bottiglie nelle più desiderate. Dopo questa premessa, preparati quindi a scoprire: chi è e cosa fa il sommelier? Quali sono le tappe necessarie per diventarlo e quali strumenti utilizza per svolgere al meglio il suo lavoro.

Chi è e cosa fa il sommelier?

Se ti stai chiedendo cosa vuol dire essere sommelier, qui scoprirai qualcosa in più. Il sommelier è molto più di una persona che sa distinguere e apprezzare un buon vino. È un vero esperto di enologia, capace di analizzare, individuare e valutare le caratteristiche di un vino attraverso i sensi: si parte quindi dalla vista, giudicandone il colore, si passa poi all’olfatto e, infine, al gusto. Il suo obiettivo principale è consigliare al meglio le persone nella scelta del vino più adatto a soddisfare gusti ed esigenze personali.

Ma cosa può fare il sommelier? Il ruolo del sommelier trova spazio nei ristoranti, sia per accogliere gli ospiti, sia per suggerire loro l’abbinamento cibo-vino migliore; questa figura si occupa dell’organizzazione di degustazioni ed eventi legati al vino e, spesso, anche della gestione della cantina stessa. Si tratta di una figura poliedrica, che richiede non solo conoscenze tecniche approfondite, ma anche capacità relazionali e di comunicazione eccellenti per instaurare un rapporto di fiducia con i clienti e servirli nel migliore dei modi. 

Cosa studiare per diventare sommelier?

Diventare sommelier richiede impegno, passione e davvero molto studio, sia teorico che pratico. Per tutti gli aspiranti sommelier, è importante imparare la storia del vino, le denominazioni, i diversi territori, ma è ancor più utile e fondamentale sviluppare olfatto e gusto per crearsi una memoria storica di odori e sapori. Come si fa? Annusando e assaporando diversi tipi di frutta, verdura, spezie… insomma, tutto! 

Se invece ti stai chiedendo cosa studia il sommelier, sappi che il percorso formativo può variare a seconda del Paese e che solitamente i corsi ufficiali sono tenuti dalle associazioni principali nazionali (AIS e FISAR per l’Italia). Solitamente i corsi sono strutturati su più anni e tutti comprendono elementi di storia del vino, degustazione, conoscenza delle varietà di uva e dei processi di vinificazione, nonché approfondimenti sulla gestione della cantina e sul servizio in sala. Questi corsi professionali culminano poi in esami di certificazione che conferiscono il titolo di sommelier, fondamentale per poter svolgere questa professione con le giuste credenziali e competenze.

Con l’aumento degli amanti del vino, la tendenza degli ultimi anni vede un’elevata partecipazione ai corsi di formazione professionali da parte di appassionati che vogliono saperne di più ed entrare ancor più a stretto contatto con il mondo enogastronomico più che per intraprendere una vera e propria carriera professionale.

Il Kit del sommelier: quali strumenti servono?

Come tutti i professionisti, ogni sommelier dispone di un vero e proprio kit. Tra tutti gli strumenti del sommelier i più comuni sono: 

  • I Calici: fondamentali per la degustazione, esistono calici specifici per ogni tipo di vino, in modo da esaltarne al meglio le caratteristiche. 
  • Il Tastevin: è lo strumento più classico e iconico del sommelier. Nello specifico, si tratta di una ciotolina in argento utilizzata per assaggiare il vino prima di servirlo ai commensali. 
  • Il Cavatappi: ne esistono di diversi tipi, ognuno adatto a una specifica tipologia di tappo. Quello utilizzato dai professionisti è quello a leva, che solitamente integra un coltellino per tagliare facilmente la capsula. 

Questi sono solo alcuni degli strumenti più comuni impiegati dai sommelier ed è importante che queste figure sappiano utilizzarli per offrire un servizio impeccabile e all’altezza. 

In conclusione, il sommelier è, da sempre, una figura cruciale nel mondo del vino, in grado di fondere conoscenze tecniche con una profonda passione e abilità relazionali. La sua influenza si estende oltre la semplice degustazione organolettica, trovando spazio nella gestione della cantina, nell’esperienza gastronomica dei ristoranti e nella partecipazione a eventi legati al vino. Per coloro che ambiscono a intraprendere questa professione, il percorso richiede dedizione, studio e un amore autentico per il vino e tutto ciò che lo circonda. Se si è disposti ad affrontare questa sfida con pazienza e passione, il viaggio si rivelerà certamente gratificante e ricco di soddisfazioni. 

VISITA LA
CANTINA

Le cantine Boroli, situate a Castiglione Falletto, sono il posto perfetto per immergersi nel magico territorio delle Langhe con percorsi di degustazione e vivere un’esperienza indimenticabile all’insegna della scoperta e del buon vino.

Altri Articoli

Scadenza del contenuto di una bottiglia di vino
Guida completa ai colori delle bottiglie di vino
Denominazione di Origine che classificano i vini