La temperatura di conservazione del vino e quella per il suo servizio sono specifiche che permettono di esaltare le caratteristiche organolettiche della bottiglia, consentendole di sprigionare gli aromi, le note interne e i sapori più complessi. I vini non sono tutti uguali e la temperatura che meglio promuove la loro espressione varia in base agli aspetti che si vogliono enfatizzare. Questa infatti va a mitigare alcune caratteristiche e a rafforzarne altre, determinando il prevalere della struttura sulla freschezza o viceversa. Se è più elevata aumenterà quindi la sensibilità delle papille gustative a sensazioni come la morbidezza e tratterrà invece la sapidità. Nel decidere dunque quale vino si serve freddo e quale fuori frigo non basta conoscere la differenza tra bianco e rosso, ma bisogna lavorare direttamente sulla volontà di esaltare una o l’altra caratteristica. Per fortuna è più semplice di quello che sembra e in questo articolo vi andremo a spiegare come valorizzare le vostre bottiglie migliori.
Qual è la temperatura ideale di servizio dei vini e come individuarla
Sono numerosissimi i luoghi comuni che circolano sulla conservazione e sul servizio del vino. Ancora oggi, per esempio, molti sono convinti che non si possa mettere il vino rosso in frigo. Ma come individuare i gradi perfetti per proporre il meglio delle bottiglie? Innanzitutto, sfatiamo un mito: non sempre il vino bianco va in frigo e non sempre il vino rosso va servito a temperatura ambiente. Non dipende tanto dal tipo di vino, quanto più dalle sue caratteristiche specifiche. “Temperatura ambiente”, poi, non significa granché: l’ambiente delle Langhe a dicembre o l’ambiente di Catania ad agosto? Nel chiederci a quanti gradi deve essere servito un vino dobbiamo prendere in considerazione le componenti che vogliamo esaltare. Vini che presentano una struttura maggiore sono da servire a gradi più alti, per valorizzare al meglio gli aspetti della bottiglia per inserirla nell’intervallo di temperature che meglio la rappresentano. Non è un caso infatti che sensazioni come dolcezza e freschezza vengano tenute sotto controllo da una temperatura più bassa, perché se venissero ulteriormente sottolineate si otterrebbe un effetto stucchevole e spiacevole. Proprio per questa ragione, è vero che in generale è bene servire i vini bianchi a gradazioni più basse rispetto ai rossi, ma i due tipi di vini si divideranno a loro volta in intervalli di calore diversi che andremo a vedere in seguito.