Il 2023 è sempre più vicino. La domanda fondamentale non è Cosa fare?, quanto Che vino si beve a Capodanno? Salutare la fine dell’anno passato e dare il benvenuto a quello nascente è un momento importante, un rito su cui convergono le migliori tradizioni della cultura italiana e non solo – una su tutte: l’enogastronomia. Il cenone di fine anno raccoglie amici e parenti attorno alla celebrazione per antonomasia, una ricorrenza che mette in tavola non solo l’eccellenza dei sapori ma anche sentimenti e speranze: l’augurio per il futuro non può che essere accompagnato dal buon cibo e dal buon vino.
In questo articolo vedremo come scegliere le bottiglie da condividere durante la cena del 31 dicembre, dall’aperitivo fino al brindisi finale, passando per primo e secondo. Toccheremo in particolare tre accoppiate vincenti per fare un’ottima figura nella notte più attesa dell’anno, tre abbinamenti tra cibo e vino, con l’aggiunta di un’idea non convenzionale per arrivare al gran finale della serata con un’originale variazione sul tema.
Vino rosso o bianco a Capodanno?
Per quanto riguarda i vini per Capodanno, un primo metodo per orientarsi nel vastissimo panorama delle eccellenze enologiche potrebbe essere iniziare dalla distinzione tra etichette bianche e rosse. L’uso comune parla chiaro, e spesso – non sempre – coincide con le raccomandazioni degli esperti: il bianco è perfetto per l’aperitivo e per i primi e secondi piatti a base di pesce, il rosso si sposa a seconda del livello d’intensità e struttura ai primi più tradizionali e alle grandi portate di carne, per finire con una bella bollicina stappata al rintocco della mezzanotte.
Ma partiamo dalle basi, per confermare questa prima esplorazione e anche tentare qualcosa di nuovo. Per abbinare con buon senso vini e pietanze possiamo fare affidamento su due criteri opposti: la concordanza e la contrapposizione. Il primo metodo suggerisce l’equilibrio, la ricerca dei punti in comune per una piacevole continuità di gusto; risulta molto gradevole quando applicato a piatti particolarmente dolci, speziati e aromatici. L’abbinamento per contrapposizione, invece, esalta i contrasti, le differenze capaci di creare un nuovo bilanciamento; è da preferire in riferimento a pietanze grasse e sapide, con tendenze acide o dolci che può essere interessante equilibrare.