Un’eccellenza tutta made in Italy: il vino

Primo piano di una mano che tiene un calice che si sta riempiendo di vino rosso

È una delle maggiori esportazioni a livello globale, e uno dei nostri orgogli nazionali. Il vino italiano è una bandiera d’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo – espressione diretta dell’italianità nella sua miglior tradizione: l’abilità artigiana, le bellezze territoriali, il gusto e il buongusto, la ricchezza del patrimonio. Un’etichetta italiana racconta tutto questo: l’esclusività, intesa come eccellenza declinata al dettaglio. L’Italia racchiude una miriade di paesaggi culturali e naturali, di sapori e di storie. E se pensiamo che per fare la differenza sulla bevanda più apprezzata dagli italiani bastino un angolo di esposizione, l’altezza del vitigno, un cru di distanza, è facile intuire quanto sia ricca e sfaccettata l’offerta di vini made in Italy. Per non parlare delle variabili di coltivazione, produzione, invecchiamento. In questo articolo saremo perennemente a contatto con il fascino dell’enologia del Bel Paese, soffermandoci sulle produzioni più apprezzate dentro e oltre i confini nazionali, fino a tentare di rispondere a una domanda: qual è il vino italiano più conosciuto al mondo?

Qual è il vino più prodotto in Italia?

Dire qual è il vino più prodotto in Italia può rivelarsi meno immediato del previsto. In un paese così ricco di diversità geografica e culturale, primati di questo tipo sono affascinanti quanto complessi da attestare. L’Italia vanta una pluralità di vitigni autoctoni senza pari, ciascuno con le proprie unicità – un riflesso della ricchezza e dell’eterogeneità che caratterizza il Paese, dalla morbidezza delle colline toscane ai caldi orizzonti della Sicilia.
Per aiutarci a restringere il cerchio, stando ai dati di una ricerca condotta da IRI (istituto specializzato in analisi di mercato) in collaborazione con Vinitaly, queste sono le etichette tricolore più prodotte e vendute.
In vetta alla classifica troviamo il Chianti; non a caso, il Sangiovese è il vitigno più coltivato in Italia. Tra i vini più italiani più apprezzati all’estero ci sono poi i grandi prodotti del Nebbiolo di Langa, con particolare riferimento al Barolo. Il re dei vini nella sua denominazione DOCG conquista il gusto del mercato enologico globale, con oltre 61 milioni di bottiglie vendute nel 2022. Tutte rigorosamente provenienti dai fortunati comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour, Diano d’Alba, Cherasco e Roddi. È un territorio tanto delimitato nei confini geografici quanto vasto di rilevanza nella cultura enologica. Un’eccellenza espressione diretta del territorio piemontese – di carattere e struttura, di storia e maestra – che di annata in annata conquista i palati più esigenti.

Umbria: la regione italiana con più amanti del vino

Nel cuore verde dell’Italia, l’Umbria è una vera e propria oasi per gli amanti del vino. La regione, famosa per i suoi paesaggi collinari e i borghi medievali, è una terra ricca di tradizione enologica, un baluardo della cultura vinicola italiana.
Il clima umbro è caratterizzato da inverni tenui ed estati calde e asciutte, con forti escursioni termiche e buona piovosità – le condizioni perfette per vini di carattere, che lasciano il segno. La produzione può vantare infatti vini molto richiesti, sia a bacca bianca che a bacca nera. Tra queste ricordiamo il Sagrantino e il Sangiovese.
Come per le etichette piemontesi, si tratta di vini che raggiungono facilmente elevati standard di eleganza e struttura, dal forte appeal internazionale. Sono caratteristiche che i prodotti territoriali di Umbria e Piemonte condividono, pur nella loro marcata specificità. Mentre le colline umbre ospitano vitigni floridi e generosi, le Langhe piemontesi sono patria di vini di rara complessità e corpo. Tra questi, il re indiscusso è il Barolo, un rosso di grande prestigio, noto per il suo colore rubino intenso e i sentori variegati di rose, tarassaco, frutti di bosco. La tradizione enologica piemontese si fonda su secoli di esperienza, e i viticoltori condividono con i connazionali umbri l’attenzione per il concetto di terroir e la tradizione ardente del lavoro in vigna, il racconto del territorio si sprigiona in ogni tocco di calice.

I vini italiani più apprezzati in Europa e nel mondo

L’Italia, con la sua varietà di terroir e il rispetto per le tradizioni vinicole più specifiche, è una vera e propria potenza enologica. Dalle eteree bollicine dello spumante alle profonde tonalità del Barolo, i vini tricolore, con la loro versatilità e complessità, conquistano il palato degli intenditori europei e oltre oceano. Se vi state chiedendo qual è il vino italiano più famoso al mondo, la risposta non potrà che essere più di una.
I grandi rossi del Bel Paese sono famosi e riconosciuti ovunque per quella loro attitudine decisa, intraprendente, di carattere tipicamente italiano. Per eleggere il vino italiano più conosciuto al mondo dovremmo sondare le cantine preziose della Valpolicella e Montepulciano, del Chianti, del Brunello, dell’iconico Barolo. È proprio questo il rosso che assomiglia al tricolore agli occhi del mercato estero. Una bottiglia di alta levatura – massima espressione dell’uva Nebbiolo e del territorio di Langa – di un’intensità rara, frutto di disciplinari rigorosi che interessano l’intera filiera. Dalla coltivazione all’imbottigliamento, passando per l’affinamento in botte, la fascinazione del Barolo si costruisce in ogni fase del processo di vinificazione. Un’attenzione al dettaglio che conquista il favore degli intenditori internazionali, che va oltre la moda e le tendenze del mercato.

I vini in Piemonte

Il Piemonte è una di quelle regioni in cui si compie tutta la magia del vino made in Italy. Un luogo che unisce la tradizione col mito, il paesaggio con la maestria, e distilla tutta questa ricchezza in un’offerta enologica che non ha eguali. Parte tutto dalla bacca: l’uva nebbiolo – con quelle nuvolature di pruina che ricordano la foschia sulle Langhe, si dice. È proprio dal Nebbiolo che hanno origine i due grandi protagonisti della storia enologica piemontese: il Barolo e il Barbaresco. Sono vini strutturati, poderosi, nobili, che si prestano per degustazioni lente e lenti invecchiamenti. Il Barolo in particolare esprime la poesia all’italiana che fa dell’attenzione per la materia prima e per la lavorazione una bandiera d’orgoglio. L’utilizzo di sole uve Nebbiolo in purezza, i requisiti in termini di esposizione e altitudine del vitigno, l’affinamento di 38 mesi che diventano 62 nella versione riserva. Sono tutti ingredienti che contribuiscono a formare il mito dietro il Barolo, ancor prima della degustazione. Per questi motivi il protagonista del patrimonio enologico piemontese si guadagna una menzione tra i prodotti tipici italiani da portare all’estero. I classici rossi del Piemonte, in definitiva, hanno il potere di unire in una bottiglia il patrimonio autentico e nobile dell’Italia con le richieste più raffinate del mercato internazionale.

Francia e Italia, i maggiori produttori di vino a livello globale

Qual è il primo produttore di vino al mondo? Ecco un primato condiviso, o combattuto, tra due nazioni.
In un dialogo millenario, Francia e Italia si ergono come colonne portanti della produzione vinicola mondiale. Questi due Paesi, ciascuno con la propria eredità enologica, dominano il panorama dei vini. Sono le nazioni che più delle altre custodiscono una tradizione che si muove tra cultura e sperimentazione.
Ma veniamo ai dati: secondo l’indagine di Coldiretti, nel 2023 – per la prima volta dopo diversi anni – le stime sulla vendemmia vedono la produzione francese superare quella italiana. Con la motivazione di una più efficiente resistenza alla siccità, la produzione prevista è a favore della Francia con 45 milioni di ettolitri contro i 43 milioni italiani. Ci sono un paio di altri dati da precisare, evidenziati dalla stessa ricerca. In Francia si bevono sempre più bottiglie italiane: +18% nei primi sei mesi del 2023. Dalla produzione italiana ci si aspetta inoltre un’ottima qualità, forte delle 635 varietà iscritte al registro viti (il doppio rispetto ai francesi) tra etichette D.O.C.G., D.O.C., e I.G.T.
Al di là dei dati, quale sia la patria del vino è questione sempre accesa tra enologi e appassionati di tutto il mondo. Se le differenze tra le etichette sono importanti, lo sono altrettanto – o forse di più – i punti in comune: la cultura autentica della vigna, la cura per il territorio, la passione inestinguibile per l’arte enologica. Si tratta di grandi vini che portano il patrimonio italiano nel mondo, a partire dall’etichetta di Barolo a cui siamo più affezionati: un’eccellenza del made in Italy, un orgoglio della cantina.

VISITA LA
CANTINA

Le cantine Boroli, situate a Castiglione Falletto, sono il posto perfetto per immergersi nel magico territorio delle Langhe con percorsi di degustazione e vivere un’esperienza indimenticabile all’insegna della scoperta e del buon vino.

Altri Articoli

18-che-vino-si-regala-natale
Come scegliere il calice giusto per ogni vino
scopri le diverse tipologie di forme delle bottiglie di vino